Le Grandi Comitive Siciliane
C’era una volta un Siciliano che era un cercatore, che cercava e cercava, che si fermava non appena trovava!!! Ma cercava ciò che trovava? O trovava ciò che cercava? Una cosa è certa: a tutti raccontava che voleva incontrarsi e confrontarsi con il mondo intero perché tanto, aveva trovato un metodo, e cioè bastava che lui “scegliesse” con chi confrontarsi e il gioco era fatto. Di fatto si autodefiniva un grande “TOCO”, aveva inventato questa tattica che sicuramente non lo avrebbe mai fatto perdere. Praticamente tipo il giocatore di scacchi, che per sentirsi un grande campione, organizza ogni settimana i campionati mondiali del suo condominio, così vince sempre perché tanto gli altri non capiscono un cazzo. Oppure un’altra alternativa, sempre inventata da lui, era quella di scegliere altri uomini perfettamente compatibili a sè stesso, in maniera che così, come variante, ogni tanto andava a farsi dei tornei in cui a turno, democraticamente, si stabiliva di vincere tutti. Ad esempio: siamo un bel gruppo unito e compatto di 52 uomini? Bene, in un anno, se facciamo un torneo a settimana, è SICURO che tutti vinceremo almeno una volta, basta che ci organizziamo. Era proprio un genio quest’uomo che, pensate, inconsapevolmente inventò le COMITIVE SICILIANE!!!
Incredibile.
E fu così che nacquero, intorno alla 18.00 del 1857 le Comitive Siciliane. Queste comitive rappresentano tuttora in Sicilia dei gruppi di pensiero e sono sempre state supportate dal prezioso contributo di uomini siciliani importanti provenienti soprattutto dal mondo del calcio (basti pensare a squadre importanti tipo il CANTIERE NAVALE, la squadra del BACIGALUPO o la PARTINICAUDACE allenata da DEL NERI non tanto tempo fa).
Forse l’unica pecca che avevano queste COMITIVE (mi ricordo che nel ’76 il giornale L’ORA dedicò quattro pagine a tal proposito), era il fatto che confondevano il concetto di “confronto” con il concetto di “conforto”.
Il VERO Siciliano cerca di identificarsi con gli altri. E allora accetta il confronto con tutti coloro che la pensano come lui. E vive nelle fazioni sostenendo che è contro le FAZIONI, soprattutto le altre. Perché la sua non è una “fazione” perché nella sua comitiva regna l’UNITA’. E il viverci dentro è un perfetto equilibrio tra BABBI e NABABBI, si sta bene perché tanto c’è l’unità di tutti e quindi è facile rispettarsi. Basta non dirsi chi è BABBO e chi è NABABBO e tutto è risolto. Chi glielo fa fare al Siciliano di rispettare uno che non la pensa come lui? Che vi pare scemo il Siciliano? Meglio vivere in famiglia.
La famiglia.
Ma attenzione.
E’ capitato qualche volta che un Siciliano ”si sia annappiàto” lasciandosi coinvolgere da strane idee intrise di profondo misticismo. Ed eccolo andare fuori di testa … inizia a pensare con la sua testa (incredibile), gli sovvengono strani pensieri tipo che “FORSE FORSE” si potrebbe attraversare lo stretto di Messina per andare a fare una passeggiata ALTROVE. O “FORSE FORSE”, meglio ancora, si potrebbe perlustrare approfonditamente il territorio della Sicilia e quindi scoprire qualche posticino o qualche altra comitivina (siciliana) sperduta tra i quattro angoli della TRINACRIA (paradosso siculo).
Allora si allontana un attimo dalla famiglia, col permesso del BABBO (o del NABABBO), o anche senza permesso (ma rischia grosso), perché ci crede, vuole sperimentare. Forse – “si autodice” – riuscirò a trovare un’unità più grande e più unanime, una bella UNANIMITA’. Ma quando si accorge che gli altri mondi non sono come i suoi, allora “fa cadere lo scecco”, perché l’unità di un altro mondo diverso non gli può appartenere, non gliene frega niente.Allora si ritira. Il mondo è uno schifo – pensa – … fanno tutti cose diverse … non hanno capito niente … ma chi me lo fa fare colonizzarli? Meglio che torno a fare il NABABBO (dice lui) a casa mia.
Il Siciliano vorrebbe essere un missionario, ma non ce la fa. E’ troppo furbo il Siciliano, egli TAGLIA CORTO, cerca le strade più comode per diventare un RE. Quando approda e si confronta all’interno di un mondo che è diverso dal suo si fa i conti e dice:
miiihhh…
in questo mondo ci sono troppe persone che non la pensano come me, meglio che vadano a quel paese, chi me lo fa fare combattere, torno dalla mia famiglia.
Infatti il Siciliano torna sempre a casa!!!
E infatti quel cercatore di Siciliano della metà dell’800, se ne tornò a casa subito, ammesso che ne avesse una …… non si sa …Una cosa è certa: facendo una ricerca sulla “Storia delle Comitive Siciliane”, non ho mai trovato il nome di questo Siciliano, nessuno lo riporta, nessuno ne sa nulla, è rimasto un perfetto anonimo, … come ogni buon abitante di questa terra … nessuno deve sapere … ma noi vogliamo sapere, e vogliamo far sapere … ma non cose brutte,
… cose belle,
… non vogliamo stare nelle nostre case,
ma vogliamo vivere la nostra terra …
“alle case” ci stia chi ci vuole stare …
noi vogliamo stare in giro …
giriamo e giriamo …
Ogni tanto mi chiedo: è più offensivo sentirsi dire “FUORI!!!” (tipo gridato forte fuoooriiii)
oppure “A CASA” (tipo sussurrato acasa) …. Che strano … “acasa” si dice sussurrato … fuoooriiii si dice gridato … “acasa” esprime il concetto vai a chiuderti, relegati in un posto, fuoooriiii esprime il concetto via da questo posto … c’è sempre un posto di riferimento … è sempre lo stesso… è meglio star dentro o fuori? Comunque ci offendono qualunque cosa ci dicano … dentro o fuori … se uno esce da una casa per chiudersi in un’altra casa?
Vale?
Diventa un mix “fuoooriiiiacasa” “grido e sussurro” … istinto il grido, premeditazione il sussurro … cosa è più pericoloso?
Mimmo C. – 2005