Stefano D’Anna sax
Giuseppe Mirabella guitar
Salvatore Bonafede piano
Piero Leveratto bass
Mimmo Cafiero drums

Mimmo Cafiero da parecchi anni arrangia e compone, e dedica i suoi progetti alla Sicilia, parlando di amore e sacrificio tra il tenero e l’amaro.
La musica contenuta nei suoi CD “Triangles” (1996), “Plays Sicilian Songs” (2001), e “Vitti ‘na Strada” (2008) è così: si sente la passione inesauribile, vertiginosa e pregnante per la vita e la musica e c’è lo sforzo di cambiare le cose, magari solo grazie ad una canzone.
La particolarità della sua musica è incentrata sulla esposizione di semplici melodie attraverso giochi ritmici e poliritmici dai quali scaturiscono atmosfere sempre accattivanti, che offrono agli ascoltatori momenti costantemente imprevedibili, ricchi di mediterraneità, alla ricerca di nuovi linguaggi, nel rispetto comunque delle tradizioni.

Mimmo Cafiero has been arranging and composing for several years, dedicating his projects to Sicily, exploring themes of love and sacrifice that balance tenderness and bitterness. The music found in his CDs “Triangles” (1996), “Plays Sicilian Songs” (2001), and “Vitti ‘na Strada” (2008) reflects this: one can sense the inexhaustible, dizzying, and profound passion for life and music, along with the effort to change things, perhaps simply through a song.
The uniqueness of his music lies in the presentation of simple melodies through rhythmic and polyrhythmic play, from which captivating atmospheres emerge, offering listeners constantly unpredictable moments rich in Mediterranean influences, while still respecting traditions in the search for new languages.

Salvatore Bonafede piano
Dario Deidda bass
Mimmo Cafiero drums

Dopo quasi 30 anni dall’ultimo concerto, il pianista Salvatore Bonafede, il bassista Dario Deidda e il batterista Mimmo Cafiero si riuniscono per riproporre il loro celebre trio degli anni ’90. Durante quel periodo, il gruppo ha partecipato a numerosi concerti e festivals in Italia, Slovenia, Svizzera e in Belgio, dove, tra l’altro, ha registrato e l’album “Live in Brussels”, distribuito in tutto il mondo dalla casa discografica “Splasc(h) Records”.
Il trio, attraverso l’uso di dinamiche, sfumature e variazioni ritmiche, riesce sempre a trasmettere grandi emozioni durante le interpretazioni estemporanee degli standards affrontati.

After almost 30 years since their last concert, pianist Salvatore Bonafede, bassist Dario Deidda, and drummer Mimmo Cafiero reunite to recreate their famous trio from the 90s. During that period, the group participated in numerous concerts and festivals in Italy, Slovenia, Switzerland, and Belgium, where recorded and released the album “Live in Brussels,” distributed worldwide by the record label “Splasc(h) Records.”
The trio consistently manages to convey great emotions during their spontaneous interpretations of the standards they tackle, using dynamics, nuances, and rhythmic variations.

Danilo Rea piano
Nello Toscano bass
Mimmo Cafiero drums

Danilo Rea, Nello Toscano e Mimmo Cafiero hanno una lunga amicizia e collaborazione alle spalle, ma solo recentemente è scattato qualcosa di speciale tra i tre musicisti, che ha dato una sorprendente accelerazione alla loro intesa musicale. La capacità di eludere i cliché e di sintonizzarsi quasi telepaticamente con gli umori dei propri compagni consente di passare con sorprendente naturalezza da un classico di Gershwin o di Ellington a una rivisitazione di una “hit” del pop moderno.
Un suonar senza rete che si risolve in performance a volte imprevedibili sotto il profilo esecutivo e spesso inattese per gli stessi musicisti. Un repertorio inventato all’istante, dunque, ma che riserva ampio spazio anche alla canzone d’autore.

Danilo Rea, Nello Toscano and Mimmo Cafiero come from a long friendship and professional collaboration but only recently something special happened between the three musicians, which gave a surprising acceleration to their musical interplay. The ability to elude clichés and tune in almost telepathically with the moods of one’s companions allows their playing to range, with surprising naturalness, from a classic by Gershwin or Ellington to a revisitation of a “hit” of the modern pop.
“A playing without safety net”, which results in performances that are sometimes unpredictable from the executive point of view and often unexpected for the musicians themselves. A repertoire invented instantly, therefore, but which also reserves ample space for songwriting.